venerdì 29 settembre 2017

Chiedesi passione e etica in politica

L’attuale contesto socio politico, che sembra aver abdicato dal suo fine naturale, alza i toni piuttosto che le parole, donandosi al vano disquisire, all'irrazionalità e pare, sempre più, essersi asservito alla tiepidezza. E non finirò mai di ripetermi: la politica emotiva non è politica, l’emotività non è il soggetto della politica, soggetto della politica è l’intelletto speculativo che induce all'azione responsabile, capace sicuramente di emozionare, toccare profondamente l’anima, ma nell'esercizio pratico della “carità intellettuale”, che pone al centro della sua azione la PersonaIl consolidamento e l’arricchimento delle relazioni e delle comunicazioni tra gli individui, non solo comporta una sorta di entità sociale superiore, provvista di maggiore potere rispetto agli enti individuali, ma conferisce ad ogni singola persona una maggiore potenza di agire, di pensare, di conoscere. Ne consegue una migliore autonomia e libertà per ognuno.

È risaputo che la forza della filosofia è data dalla sua interrogazione: esistere, conoscere, volere. Da questa forza trae ragione ogni comprensione, ogni divenire di costrutto che non si lascia confinare nei limiti, nei restringimenti dell’effimero.

La comprensione deve partire da elementi semplici, da idee chiare e trasparenti, intuizioni prime che assumono un valore di verità solo quando sono autentiche le idee che li costituiscono. Ora, mentre l’immaginazione è una forma di conoscenza limitata, dipendente dalle percezioni sensoriali, le relazioni logiche dell’ordine delle cose possono essere comprese solo dalla conoscenza intellettuale che, sappiamo può essere discorsiva o intuitiva. Inoltre, la prima procede per definizione e deduzione ma non si deve fermare alla pura descrizione delle proprietà di un oggetto, deve mirare all'essenza, alla sua natura vera, quindi all'idea. Solo così si potrà accedere alla seconda forma di conoscenza intellettuale, quella intuitiva, che penetra la profondità delle cose, coglie il contenuto in sé, nella sua natura reale.

Il procedimento logico deduttivo consente pertanto di costruire con l’intelletto un sistema di relazioni tra idee. Va da se che il controllo delle passioni non significa il loro dominio, ma un loro migliorarsi: le passioni sono necessarie alla vita, tuttavia bisogna sapere scegliere quelle che realmente edificano l’uomo. In primis la passione per il sapere, per la verità, per il bene umanità.

Ecco che la mistura di caos emozionale e rigore razionale chiede l’uso di una ragione regolativa, elemento fondamentale nel fare politico. Solo affidandoci alla ragione e all'intelletto possiamo discernere - nel fare sociale - il bene comune, soppesare le realtà particolari, compresi noi stessi in quanto semplici individui, ciò all'interno di quella densa trama di relazioni che, sola, ci rende espressione dell’incommensurabile potenza di Dio.


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